29.9.2025

Progettare è restare: il ruolo del design prima e dopo il lancio

Spesso i progetti vengono gestiti e sviluppati “a compartimenti stagni”.

Ma cosa significa esattamente? Significa che l’azienda suddivide e isola il lavoro tra i diversi team interni – marketing, R&D, sales, customer support – e talvolta anche consulenti esterni.

Questo approccio comporta diversi problemi:

  • Ogni team lavora chiuso nel proprio ambito, senza una reale comunicazione o collaborazione con gli altri.
  • Le informazioni si muovono quasi esclusivamente in verticale – dal manager al team – mentre i flussi orizzontali tra reparti restano deboli o assenti.
  • Le attività vengono concepite come fasi rigide e sequenziali: prima il design, poi lo sviluppo hardware, poi il software, poi il marketing… senza contaminazioni, scambi o iterazioni continue.

Il risultato? Ritardi, costi extra e spesso un prodotto finale meno efficace. Senza un dialogo costante tra i team, i problemi emergono tardi e obbligano a rifacimenti, l’esperienza utente risulta frammentata e il valore complessivo del progetto si indebolisce.

Questo aspetto diventa ancora più critico quando si parla di prodotti che hanno una componente interattiva e digitale, integrata direttamente nel dispositivo o demandata a un’app. In Rawr ci occupiamo sia di mondo fisico che digitale, perciò ci scontriamo spesso con questa frammentazione: i brief che riceviamo mettono il design industriale da una parte e la UX/UI dall’altra.

Noi siamo molto scettici rispetto a questo modo di procedere.

Quando un progetto unisce design industriale e UX/UI lo affrontiamo sempre come un’unica esperienza e non come due processi separati e distinti. Lo studio ci ha insegnato, e l’esperienza ci ha confermato, che avere una visione d’insieme migliora coerenza, usabilità, estetica e valore percepito del prodotto. Fisico e digitale sono parti dello stesso tutto: solo se dialogano possono permettere al prodotto di funzionare davvero.

Alla base di tutto c’è la ricerca. La riteniamo il fondamento di ogni progetto e per questo le abbiamo dedicato l’articolo La user research nel design: perché è cruciale.

Questo approccio, però, non si limita alla nostra operatività quotidiana: quando collaboriamo con le aziende, cerchiamo di influenzare anche i loro processi interni, portando un metodo cross-funzionale e integrato:

  • Team misti – designer, ingegneri, uffici marketing, ecc… – che lavorano insieme sin dall’inizio.
  • Feedback continui tra reparti, non solo passaggi formali a progetto finito.
  • Metodologie agili, per sperimentare e iterare velocemente.
  • Una visione condivisa, in cui tutti sanno qual è l’obiettivo finale e il valore per l’utente.

Fisico e digitale: comprendere le differenze senza perdere la sinergia

Questo però non significa che design industriale e UX/UI siano uguali: hanno tempi, vincoli e ritmi diversi, soprattutto nella gestione a lungo termine del progetto.

Nel design fisico, una volta approvato il concept e realizzati i 3D condivisi, i designer diventano “guardiani” che seguono la fase di ingegnerizzazione per assicurarsi che adattamenti e ottimizzazioni rispettino il concept. Quando lo stampo è pronto e il prodotto è in produzione, la forma può considerarsi definita e definitiva: cambierà solo al prossimo – eventuale – restyling.

Il design digitale invece è fluido e, come un essere vivente, è in continua evoluzione: grazie ai feedback reali degli utenti, può e deve cambiare. La consegna di un file Figma non è la fine, bensì l’inizio di un percorso.

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“Ti mando il Figma e abbiamo finito” non è design

C’è un modus operandi – purtroppo diffuso – di molti studi di design: terminare il progetto, consegnare i file Figma, inviare la fattura finale e considerare il lavoro concluso. Fine della storia!

Questo è un approccio ereditato dal mondo della comunicazione e grafica pre-digitale, ma nel digitale non funziona proprio così. 

Un’interfaccia non è o un prodotto grafico o industriale: è un processo vivo e vegeto. Trattare un’app o una piattaforma come se fossero cataloghi o sedie vuol dire condannarle a invecchiare male – spesso già pochi mesi dopo il lancio.

Il design digitale non è un progetto una tantum, ma è paragonabile a un organismo che cresce nel tempo, si adatta alle situazioni e impara dagli altri.

Per questo il vero valore del nostro ruolo sta nella sua capacità di restare “agganciato” al progetto. Come? Leggendo i dati, interpretando i feedback e traducendoli in nuove soluzioni.

Rawr alert: diffidare sempre da chi fa ghosting dopo la consegna dei file! Non sta facendo consulenza, sta semplicemente vendendo esecutivi grafici.

Progettare è restare: il ruolo del design dopo il lancio

Un progetto digitale non può considerarsi chiuso al lancio del prodotto e il ruolo di un designer digitale non si esaurisce con la consegna dei deliverable: è importante restare. Numeri, insight e feedback diventano interfacce migliorate e si traducono in flussi più efficaci. 

I progetti fisici hanno scadenze e momenti di rottura naturali, quelli digitali no. Ecco perché in Rawr Studio ci teniamo a costruire relazioni che durano nel tempo attraverso step di valutazione, analisi dei dati, rilasci incrementali, test periodici. Il design che ci piace è fatto di iterazione, affinamento, progresso. Non siamo dinosauri che si estinguono dopo il lancio.

In breve:

  • L’azienda cliente non deve pensare di terminare la collaborazione una volta sviluppata la prima versione del prodotto. 
  • Lo studio di design non può limitarsi a eseguire, consegnare i file e salutare.

Serve una consapevolezza condivisa e una visione congiunta, perché il fisico ha un inizio e una fine, mentre il digitale è un percorso continuo. 

Un contratto di collaborazione davvero efficace stabilisce tempi e attività su misura per design industriale e UX/UI, garantisce supporto post-lancio e prevede una relazione stabile e duratura. Solo attraverso un approccio integrato il prodotto diventa più di un oggetto bello e ben fatto: un’esperienza completa e coerente, capace di evolvere.

Patti chiari tra azienda e studio di design, vita lunga al progetto!

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